venerdì 31 agosto 2007

www.UledMusic.com finalmente qualcosa di nuovo!!!!

Finalmente!

Finalmente abbiamo terminato un lavoro certosino.Finalmente i contenuti sono stati caricati. Finalmente è tutto on-line. www.UledMusic.com è nato, o meglio rinato. Un progetto ambizioso. Creare un sito che potesse fungere da dispencer. In cui far confluire tutto ciò che io reputassi valido dal punto di vista artistico e tecnico ma non soltanto a livello pubblicitario o dimostrativo. Come se il sito divenisse anche un modo per distribuire musica e disegni. In altre parole, su Uledmusic.com potrete sfogliare i miei fumetti, guardare i miei disegni, ascoltare la mia musica.
Il sito stesso, poi, rappresenta una creazione secondo me straordinaria. Non l'ho fatto io purtroppo. Il concept ed il design delle sezioni nonchè le animazioni sono state realizzate da Stefano Ciannamea, autore tra l'altro del sito www.Caparezza.com e di altri bellissimi siti ed artworks, www.pulpstudio.info il suo biglietto da visita virtuale. DI mio nel sito ci sono tutti i disegni che vedrete anche quelli animati. Nella sezione "visioni", la più succosa insieme a "Suoni" (dove trovate la musica) troverete i miei lavori visivi. Disegni, Foto e Fumetti! SI proprio i fumetti sono la novità della mia vita. Grazie all'ausilio di tavolette grafiche e software dedicati, ho creato DAW, un disegno intrappolato nelle sue stesse vignette. GLi ho dedicato un post, qualche post fa.
Troverete un pò di news su di me in WHO LED, potrete firmare il mio guestbook in OSPITI, e leggere il mio blog in VOCI. Ecco voci sarà un blog diverso da questo che è il blog di Ettore, voci sarà il blog di U_led..come dott.jeckyll e mister Hide...ah ah ah..no scherzo...diciamo che voci sarà il blog artistico dal punto di vista artistico in cui confluiranno idee inerenti all'argomento trattato.
per li resto spero che tutto andrà bene e cha tutto possa funzionare per il meglio...

fate gli in bocca al lupo a www.Uledmusic.com


http://www.uledmusic.com

domenica 26 agosto 2007

Non siamo tutti eroi....

Ragazzi piccola riflessione.

Qualche anno fa, diciamo pure qualche decennio fa, esisteva l'informazione. Tg e giornali erano deputati a questo lavoro. Informare. Noi cittadini non facevamo altro che assorbire l'informazione e farci un'opinione. I politici politicizzavano e rubavano. La satira politica ci faceva ridere e riflettere. E noi, votavamo, entusiasti.
Oggi invece esiste un'Informazione ed una contro-informazione. La dietrologia dietro ai fatti raccontati dai giornalisti viene svelata da altri giornalisti (vedi M. Moore), noi, non possiamo più limitarci ad ascoltare. I politici oggi, rubano soltanto. Non politicizzano un cazzo. La satira politica non esiste più. E noi? Dobbiamo continuare a creare falsi miti come Roberto Saviano, che scrive solo di camorra e di camorristi di chi guadagna cosa di chi ruba cosa, di chi ammazza chi. E lui quanto ci ha guadagnato con sta solfa? C'era bisogno di lui per sapere le cose che ha scritto? cosa è cambiato dopo che ha scritto quelle cose? NIENTE! A parte il suo conto in banca. E la sua notorietà. VERGOGNA.
E noi? che dobbiamo fare in questa italia da 4° Mondo? Dobbiamo fare sempre gli eroi? DObbiamo protestare per ogni nuovo inceneritore? E se le proteste fossero anch'esse strumentalizzate?
Bahhh

basta....rivoglio craxi e andreotti...

giovedì 23 agosto 2007

Piccola Metafora

Ieri nell'aoso pomeriggio di casa mia, mi accingevo a ripulire i miei cani...quando nella ciotola dell'acqua di Paride, il mio BullDog, trovo un passerotto di nido che si dimenava nell'acqua. Sarebbe certamente morto! Una enorme tenerezza mi ha pervaso...subito l'ho preso...respirava affannosamente...la piccola gabbia toracica si gonfiava sotto le mie mani.L'impressione di poterlo "rompere" tra le mie mani mi fa procedere molto, forse troppo, adagio. Corro sopra. Al primo piano di casa mia. Trovo un cartone, una scatola in cui riporlo. Lo asciugo con una pezza. L'uccellino sembra essere incapace di reggersi sulle zampette, sembra scivolare sulla superfice ruvida del cartone. Allora recido dei rametti di ulivo e ne faccio un tappetto per il suo giaciglio. Non potevo fare altro. lo lascio al sole. Sperando che possa velocizzare il processo di asciugatura delle sue neonate penne. Lo lascio fuori. Ma dalle fessure della persiana ogni tanto lo scruto. Non vorrei scoprirlo morto. E invece? Lo vedo che migliora. Dopo 30 minuti di sole già lo scopro appollaiato sulle sue zampette. E'vivo. Contento vado al lavoro. Poi al cinema. Mi dimentico di lui. Me ne ricordo solo alle 2 di notte sull'uscio di casa. Mi affaccio e non c'è più. Il passerotto è volato via. Allora provo un senso di liberazione...il mio compito è finito. E nessun senso di colpa mi farà compagnia...

giovedì 16 agosto 2007

Evviva il lavoro nero!!!!

E' possibile che a Napoli solo "lavoro" non esiste? CI sta sempre un'altra parola dopo? (lavoro nero, lavoro minorile, lavoro a cottimo) così recitava Massimo troisi nel suo celebre sketch sull'annunciazione della Madonna. Lo sketch è del 77 ma acnora attuale, visto che il lavoro è sempre un problema tutto napoletano anche oggi.
Però oggi vi racconto una storiella...

Mia sorella ha una Farmacia a Casandrino. La gestisce bene. Assume gente. COntratti a tempo indeterminato. Quasi un miracolo nell'epoca della precarietà. Assume tra le fila dei suoi dipendenti un mio amico di vecchia data. Contratto e tutto. Macchina che lo portava da casa a lavoro. Si si avete capito bene. TUtto sembrava andare per il meglio, quando a Luglio di quest'anno il tale chiede a mia sorella un giorno per sottoporsi ad un intervento chirurgico al piede, un intervento in day hospital. Il giorno dopo l'individuo fa sapere che il medico gli ha prescritto 2 mesi di malattia!
Sgomento...considerando che un'altra dipendente è in malattia perchè incinta.
Mia sorella storce il naso. La ricetta medica che attesta il periodo di malattia è timbrata da un medico che risulterà poi essere lo zio dello stesso dipendente. MMMM
Strana coincidenza no? Inito il primo mese di malattia l'individuo fa pervenire un'altro permesso che questa volta scadeva il 16 agosto. Data nella quale iniziavano le ferie del dipendente. Allora? vogliamo dire forte ed urlando "VERGOGNA"?
Secondo voi se questo losco individuo fosse stato assunto in nero avrebbe avuto la possibilità di farsi due mesi di vacanza? E' possibile che la legge italiana consenta ad una persona sottoposta a un intervento in day Hospital possa, con l'aiuto di medici compiacenti, arrivare a prendersi 2 mesi di Malattia??
Quando finirà questa mentalità del "mi tocca e me lo prendo"? Allora non lamentiamoci del precariato. Perchè solo il precariato tutela le aziende!!!

martedì 14 agosto 2007

Forza e coraggio....

Ci sono cose che a volte ti sorprendono e ti lasciano sgomento. Cose in cui la natura, e le malattie ti fanno guardare dentro e ti fanno paura. Tutti i giorni, nella mia piccola vita, ho sempre avuto in mente delle priorità, degli obiettivi, ma a volte ci sono delle brutte notizie che offuscano la mente. Durante le mie giornate pur sapendo della malattia di mio zio, ho sempre condotto la mia vita normale. Come se quel male non potesse mai squotermi, mai alterare la mia vita. Probabilmente è così. Dopo aver perso la mamma, nessun male, nessuna morte mi ha più toccato. Ma non per freddezza. E' come se la morte mi avesse aperto gli occhi e lasciato una consapevolezza di inutilità nei suoi confronti. Ma purtroppo questo ai più è incomprensibile. Sono stato, a volte, distante dal mio caro zio con il quale ho condiviso bellissimi momenti,e che mi ha insegnato molto di più di quanto lui stesso creda. Vacanze a Monopoli. Ore passate in treno con lui...i suoi sfottò
sulla mia posizione economica "privilegiata" rispetto ai suoi piccoli "meno fortunati". Ora il mio caro zio è in difficoltà. La vita sta cercando di chiedergli il conto. Non ci sono motivazioni diverse dall'età a giustificare il suo male, e un cuore malandato a rendere rischioso tutto. Non sono mai andato a trovarlo. Mai ho chiesto a lui come si sentisse. Un pò per noia...lo ammetto...un pò per paura e inadeguatezza. Di questo mi pento profondamente. Ma ora la cosa più importante è stringersi intorno a lui e sperare che tutto andrà bene, non lasciare nulla di intentato e nulla di non detto tra le righe...

giovedì 9 agosto 2007

Agosto maledetto agosto


Finalmente un post "live". Volevo postare il diario delle mie ormai lontane vacanze e così ho fatto. Ormai, sono lontane. E io già sono al lavoro da 10 giorni circa. Siamo di turno qui in farmacia e si è lavorato tanto.
Dal punto di vista musicale i segnali positivi continuano e ormai siamo alla stretta finale. Quando sarà posterò. Il disco è finito, il fumetto è finito, il progetto grafico è finito. www.UledMusic.com sta per essere ultimato ed io sono alla ricerca di metodi per pubblicizzarlo.
Dal fronte pratico, quindi, tutto bene.
Quello che mi manca, oggi giovedì 9 agosto, è la sensazione di essere "a casa". Mi sento male, molto male in questo paese. Sento fortemente il degrado intorno a me e la vergogna perchè ne faccio parte. Il tutto misto ad un senso di sgomento per l'incomunicabilità dei miei stati d'animo.
Nessuno li comprende.
Tutti riducono tutto a delle banalità. A degli sfoghi infantili.
Saranno pure infantili. Daltronde i sognatori e gli artisti sono tutti un pò bambini.
Tuttavia non riuscire a vedere il degrado di questo spicchio di mondo è da orbi.
Allora è vero che il lavoro, un buon lavoro, diventa una gabbia dorata, soprattutto se legato al territorio, più che alle persone.
e così è.
Gli amici, che conoscono il mio lato musicale, mi dicono vabbè mo esce il disco e tutto cambierà, ma i miei sogni devono essere liberi, e non imbrigliati da speranze terrene...
scusatemi forse mi capisco solo io...o sono semplicemente depresso.

martedì 7 agosto 2007

Navigazione che passione: Ultimo Atto

Eh si. L'ultima tappa della crociera si avvicina. Dopo un giorno passato in nave per coprire il tratto Katakolon-Savona arriviamo alla città Ligure. Savona è per molti della nave il capolinea, e la loro crociera finisce qui. Per noi no. Dobbiamo goderci, l'ultima fantastica escursione all'acquario di Genova. Uno dei più grandi d'europa.
La sensazione che tutto sta finendo,però, mi guasta non poco l'umore. L'acquario, lo visitiamo con entusiasmo perchè merita davvero tanto. Ci tengo a sottolineare che non è un parco divertimenti, ma un centro di ricerca in continuo sviluppo e con continuo bisogno di fondi. Bello, andateci e portateci i bambini!!
Usciti dall'acquario rimaniamo io Ulla e Flavia. CI scocciamo di proseguire l'itinerario guidato e ci stacchiamo dal gruppo. Sul PullMan la guida ci aveva parlato di Genova come patria delle focacce...mmmm...e focaccia sia. Ne prendiamo e ne mangiamo tutti. Al formaggio. Poi mi faccio tentare da una struttura a forma di sfera subito vicino all'uscita dell'acquario.La Biosfera si fa pagare per essere visitata 5 euro, e non ne vale la pena, devo dire. anche se arricchita sarebbe simpatica. Essa non è altro che una palla enorme con all'interno ricreato un clima tropicale, con tanto di insetti iguana pappagalli, ma giusto uno per tipo. Poco.
Passeggiamo per Genova, una città affascinante che profuma di antiche glorie. Ma guardiamoci in faccia, la vacanza è finita! Domani ci sarà mio Padre e la sua insopportabile felicità di lavorare che cerca disperatamente di trasmettermi. Ma non ce la farà!!!

Un sogno in fase di realizzazione

Sono fuori.Sono fuori al pub. Il 90per cento della popolazione è in vacanza..davanti a me stefania e serena. Ma l'importante è che oggi abbiamo messo a segno un piccolo colpo discografico..proprio mentre tutti voi siete in vacanza godere delle ferie! Marco ha raggiunto un accordo con la distribuzione.. U-led esisterà ufficialmente!e col dito puntato distribuito.. Cin cin e auguri! A me..

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Inviato utilizzando un telefono cellulare Sony Ericsson

sabato 4 agosto 2007

Navigazione che passione 7: Olimpia


La nostra penultima tappa. E devo dire che risulterà anche penalizzata dal fatto che ci arriviamo un pò sazi. Dopo aver visto CIpro,Rodi e la via dei cavalieri, le Piramidi di Giza e Saqquara, il colosso di Ramsete 2, Il tempio di Poseidone, Atene e la sua fantasica Acropoli, devo dire che siamo un pò stanchi di siti archeologici visitati sotto il sole. La nave arriva al porto di Katakolon di mattina. Vedere ancorare una nave di 200 metri in un poritcciolo come questo è uno spettacolo di geometria. In tutti noi aleggia la domanda : Ma cosa avrà da offrirci questo posto? In effetti il luogo si presenta come un porticciolo turistico, ma ad uso e consumo dei greci pendolari. Lo si vede anche dai ristoranti e negozi che riempiono il porto...in un certo senso molto poco internazionali. Il pullman ci attende e si parte alla volta della città di Olimpia. Lo dice stesso la parola. Olimpia-Olimpiadi. Infatti visiteremo gli antichi stadi olimpici, dove si svolgevano i giochi olimpici dell'antichità.
Il sito è molto grande, e nascosto da un fresco boschetto dove ruderi di varia natura sbucano dal verde delle frasche. Diciamo subito che lo stato di conservazione delle opere archeologiche è molto inferiore al livello dell'acropoli di Atene. QUindi un pò stancamente ascoltiamo quello che ci dice la guida, ma siamo distratti. Flavia mostra segni evidenti di stanchezza e comincia a cedere. Si siede sul primo rudere che trova...e la rimane.
Non ricordo molto della spiegazione. Ricordo di aver visto la pietra dove viene accesa la fiaccola olimpica ed è più o meno lo stesso dell'antichità. Un usanza voluto niente popò di meno che da Hitler in occasione delle Olimpiadi di Berlino. Lo stadio olimpico, il terzo per ordine di importanza del sito, ma l'unico rimasto. La guida è prolissa come pochi esseri sulla terra. Rieccoci nel Pullman.
Sicuramente la tappa è stata bella, ma dopo 10 giorni di escursoni sotto un sole allo zenith non ne abbiamo goduto a pieno. Non ci resta che la seconda parte di escursione. I sapori dell'antica Grecia. Interessante....sbav. Arriviamo, come al solito in ritardo. Un gruppo folkloristico ci accoglie con il sirtaki, nota danza tipica greca, che io ho confuso per tutta la vacanza con un cibo. Ci accomodiamo al tavolo e cominciamo a piluccare da certi miseri piattini che sembrano un preludio ad un qualcosa di più succulento ed abbondante. Non sarà così. Olive, frittelle, polpettine, tutto nella quantità utile ad un uccellino e non agli stomaci miei, e di Ulla di Gaetano, di Flavia e Lella. N on ci sto. Si tengano il Surlaki, io vado alla ricerca di cibo greco. Mi alzo. e mi dirigo verso il centro del paesino che si sviluppa poi sul porto. Non trovo ghiros. Nessun Kebab. E il tempo stringe. Di corsa mi faccio fare una porzione di patatine con Tsatziki e corro tutto unto in pullman. Le mangerò più tardi in nave.

venerdì 3 agosto 2007

Navigazione che passione...e 6!!!


Atene
Ed eccoci. In tutti i viaggi ci sono delle mete principali e delle mete secondarie. Atene è uno dei motivi che mi aveva fatto decidere di intraprendere questa vacanza crocieristica, insieme alla piana di Giza e le Piramidi. Atene, vi dirò subito, si è aggiudicata la palma della migliore tappa di questo viaggio itinerante. E non me l'aspettavo. Appena giunti al Pireo uno dei più grandi porti del mediterraneo, si ha l'impressione di entrare in una grande metropoli. E non è un impressione. Appena saliti sul pullman che ci accompagna nella nostra visita ci rendiamo conto che Atene...E' una metropoli! Anche se fatta di edifici bassi, la città dell'acropoli si estende in larghezza più che in altezza. Nell'aria profumo di Grecia. Un profumo che di base è asiatico, ma mitigato da odori mediterranei di rosmarino. Mi giro intorno e non vedo l'Acropoli eppure siamo ad Atene. Ma dov'è? E'in centro!!! Man mano che ci avviciniamo al centro e lasciamo il Pireo comincia a far capolino tra colline ed edifici, ed allora mi rendo conto della maestosità della città. Tuttavia l'Acropoli la visiteremo nel pomeriggio, la prima tappa è capo Sounion e il FANTASTICO tempio di Poseidone. Dal Pireo fino a Capo Sounion c'è un pò di strada. Ma che strada.
Un serpente sul Mare Egeo. Un mare unico. Cale e Calette così strette da raggiungere la larghezza di pochi metri. Spiagge deserte, uno scenario meraviglioso. Mi chiedo, quasi subito del perchè chi va inj grecia preferisce le isole piuttosto che la penisola. Credo solo per un fatto di infrastrutture notturne, ma a livello paesaggistico credo che le spiagge Ateniesi non abbiano rivali. Soprattutto quando in lontananza spunta il tempio di Poseidone, Nettuno per intenderci.
Una penisoletta sulla cui sommità si erge uno dei templi più importanti della Grecia. La spiaggetta che ce l'ha nel panorama è il posto ideale in cui ambientare scene di felicità. Un sogno. Sembra tutto finto. Colori fortissimi, odori inebrianti. Semplicemente BELLO, e se ho usato il termine Bello prima in questo diario, dimenticatelo, perchè questo è davvero BELLO. Arriviamo al tempio quasi golosi, avidi di ciò che può offrire alla vista. Ed infatti è così. Saliti alla rocca mi stringe il petto. Le vertigini e il vento danno a tutti noi un senso di instabilità. La guida ci ricorda che Capo Sounion è famosa per i suoi tramonti. Ma non potremo goderne. Sono appena le 10 e 30.
Graffiti sulle colonne del tempio ricordano visite antiche di turisti a volte illustri come Lord Byron, oggi vietati giustamente. Foto.Foto. Foto.
Il tempo stringe e io vorrei rubare i secondi dalle lancette dell'orologio che inesorabili scappano. E purtroppo ci ritroviamo sul pullman diretti verso il ristorante che ci ospiterà per il pranzo. Ripercorriamo il serpente a ritroso, ma arrivati nei pressi della città il traffico di quella che comunque è una metropoli, ci blocca, e ci ruba altro tempo. Fortunatamente arriva la comunicazione dalla Nave che possiamo ritardare di un'ora il ritorno. Dopo un pò di tempo arriviamo al ristorante dove un goloso e ricco buffet di cucina greca ci attende. Ottime polpette di carne cipolla e aromi, ottimi involtini di foglie di vite e riso, ottimo pollo, ottimi mini spiedini, ottimi i primi, ma soprattutto ottimi i dolci ragazzi, Se amate ilm miele la Grecia fa per voi. Gaetano si riempie il piatto di Yogurt Greco e miele. Per chi non lo sapesse lo yogurt greco è grassissimo. Se muller fa l'amore col sapore, lo Yogurt greco lo stupra il sapore. Un gusto forte pesante da ammorbidire col miele. Ma daltronde tutto questo yogurt serve a coprire la cipollosità del resto della cucina greca, abbastanza pesante da digerire. Ulla e Flavia si riempiono piatti di una burrosa torta al cioccolato. Io invece trangugio dei dolcetti al miele conosciuti col nome di "capelli della nonna". Il pasto, tuttavia, è buono ma rapido ci impiega solo 40 min, perchè il tempo stringe e c'è un Acropoli da visitare.
Non so se avete presente l'Acropoli di Atene. Si erge su una rocca, abbastanza alta. Altissima se pensate che bisogna salire a piedi alle 15:40 con 39 gradi centigradi. La sensazione di caldo è nettamente superiore a quello egiziano anche se qua siamo circa 6 gradi in meno. Saliamo. il cibo di poco prima, comincia a ribellarsi a fatica e caldo. siamo ormai ai piedi dell'acropoli. Il Partenone è la bellissimo e grandissimo ad aspettarci. Sull'acropoli ci sono tutti i monumenti che negli anni del liceo ho disegnato per la Prof. Incisivo di storia dell'arte. O ma proprio tutti. Cominciamo l'ascesa. Fortunatamente le gambe reggono. Ma fa caldissimo. Ma non ci si può tirare indietro. La guida ci fa fermare più volte per spiegarci le meraviglie che si ergono davanti ai nostri occhi mentre saliamo i gradini che ci porteranno alle porte dell'Acropoli. Il teatro di Dioniso proprio sotto l'Acropoli è uno spettacolo. Pensare che in antichità poteva contenere 60.000 persone entusiaste di assistere alle commedie degli autori greci classici. Continuiamo a salire fino ad una rampa molto più ripida con gente ordinata. Le prime maestose colonne e il tempio della dea Vittoria Nike (da cui trae il nome la nota casa di abbigliamento sportivo) sono alla nostra destra. Marmo bianco ingiallito dal tempo "Non toccare" da tutte le parti. Poi eccolo davanti a noi. Il Partenone. Il tempio più maestoso di tutti. Si erge a protezione della città e a farci sentire piccoli piccoli. Ci avviciniamo a lui sotto un sole senza ombra. Inebriati dal sudore e senza più freni inibitori camminiamo su un selciato molto sconnesso. Flavia si trascina. E' annoiata, ma il selciato sconnesso non permette passeggiate svogliate e così scivola cadendo fantasticamente a terra. Ilarità e risa. Sotto il colonnato del Partenone privo di tutti i suoi fregi ormai al British Museum , scopriamo le sue meraviglie ed il fatto che ogni colonna in realtà è curva, se pur minimamente. Ingegneri hanno calcolato che se si tracciassero i prolungamenti selle colonne agli angoli del tempio esse si unirebbero a piramide ad un'altezza di circa 1800 metri!! Incredibile. Senza Autocad.

La vista dall'Acropoli è fantastica e ci mostra il bellissimo tempio di Efesto,
il migliore come stato di conservazione. E non solo. Ci mostra tutta Atene. Tutta la gigantesca città spalmata sulle colline. Ci rigiriamo e raggiungiamo l'Eretteo. L'ho disegnato centinaia di volte a scuola. Gioco con Ulla e cominciamo a scendere...siamo un pò in ritardo. Raggiungiamo il pullman letteralmente sconvolti dalla stanchezza, ma felici per quello che abbiamo visto. Una giornata da incorniciare. Fantastica.

mercoledì 1 agosto 2007

Navigazione che passione 5


Rodi

Dopo la tappa di Cipro, per certi aspetti mooolto deludente, la carovana turistica approda a Rodi. Gente della nave ci riferisce che l'isola è un piccolo gioiello. L'approdo lascia ben sperare, il porto lascia vedere la natura medievale dell'isola, che più tardi saprò luogo di nascita dei Cavalieri dell'ordine di Malta (si avete capito bene...i cavalieri dell'ordine di Malta come ordine nacquero a Rodi e poi si trasferirono a Malta). Scendiamo, carichi di entusiasmo e sul nostro pullman una nuova e loquace guida ci trasporta per le prime vie della città. Scopro, con sorpresa, che rodi è stata occupata dall'Italia Fascista, e gli isolani ne furono ben contenti, in quanto l'occupazione portò alla costruzione di diversi edifici. La prima tappa della nostra escursione è la "valle delle farfalle". Esistono fenomeni strani in natura e quello della valle delle farfalle è uno di questi. In un punto dell'isola un particolare tipo di farfalla decide di sua spontanea volontà di andare ad accoppiarsi. Una valle incantevole. Per un limitato periodo dell'anno. Questo. L'escursione è una passeggiata in un bel sottobosco abitato da milioni di farfalle, ma milioni eh.
Mancano solo gli gnomi. Gaetano è dei nostri solo in parte. Abbandona a metà, preferendo la sedia alla salita. Il percorso, un pò fuoristrada è in salita. Ma il caldo è più sopportabile all'ombra degli alberi. Bello. Il resto della giornata ci propone della cultura sfusa. La famosa via dei Cavalieri,
edifici medievali in cui nacquero gli ordini che diedero il via alle crociate, con scopi più commerciali che religiosi. Una bellissima passeggiata. Magari da fare con più calma, magari di sera. La sensazione è che Rodi possa offrire molto. Giro la testa.e che ti vedo??? La mia passione. Il Kebab. che qua si chiama Ghiros pitas. Me ne sparo uno in corpo. Buonissimo. La mia obesità mi impedisce di mangiarne un altro. Ma il sapore forte di carne di montone e pollo, cipolla patate e la mitica salsa greca tsatziki rimane attaccato alle papille. Si vede che l'isola è ricca, i suoi negozi sono ricchi ed eleganti. Compro ceramiche artistiche in una bottega gestita da due ragazzi figli dei fiori. E si ritorna in nave. Il domani ci offrirà ATENE e la sua acropoli.

Navigazione che passione 4


Cipro

Certo l'Egitto è stata un'esperienza da non credere, cose mai viste prime se non sui libri di scuola materializzate davanti agli occhi. La seconda tappa della crociera è Il porto di Limassol a Cipro. Ragazzi a un tiro di schioppo dalla striscia di Gaza. Dico subito che la giornata appare subito deludente, mia sorella ha già giurato di non mettere mai più piede in terra cipriota, ma a me il piccolo assaggio di terra cipriota mi è piaciuto o meglio diciamo che ho subdorato quello che quest'isola potrebbe avere da offrire. La guida dal naso aquilino e baffetti da sparviero appare subito molto appassionata alla politica cipriota. Questa isola, la terza in grandezza del mediterraneo dopo Sicilia e Sardegna, è violentemente segnata dall'occupazione turca. E' infatti divisa in due, la zona turca e la zona greca. La zona greca, che è una repubblica è recentemente entrata nell'euro e loro ne vanno orgogliosi, la zona turca, o meglio la zona turco-cipriota, è riconosciuta solo dalla Turchia. La prima tappa della nostra gita cipriota è Omodos , paesino caratteristico pieno di donne anzianissime che fanno all'uncinetto
dei merletti, taberne di vino e...basta. Caldo. Di nuovo in pullman verso il tempio di Apollo, bello come una donna con tette e labbra rifatte. Molto suggestivo, per carità, ma totalmente fasullo. terza tappa Curium e le terme di Eustolio, con dei mosaici belli ma non indimenticabili per la storia dell'arte. Si respira aria cipriota. Il paragone con l'isola di Stromboli per me è calzante. La prima vista di Cipro non è fantastica. Siamo arrivati al primo porto della repubblica Greco-cipriota e il tempo a disposizione è stato davvero pochissimo. Non so se ci metterò mai più piede, ma se dovesse capitare non mi tirerò indietro. La guida ci parla a lungo del periodo dell'occupazione turca e del fatto che per anni i cittadini di Cipro non hanno mai potuto visitare la zona occupata.L'occupazione, infatti, avvenne nel 1974 e fu a tutti gli effetti un'occupazione, la gente perse la casa ed il lavoro, e le loro proprietà. il governo turco mando gente da tutta la Turchia ad occupare quella parte dell'isola compresi Turchi dell'Anatolia che la nostra guida giudica "un pò meno turchi dei turchi". i quali beneficiarono di queste case gratis senza dimenticare di essere diciamo abusivi. Molta gente greco-cipriota, infatti, dovette abbandonare le proprie case in maniera talmente subitanea da lasciare agli occupanti effetti personalissimi, come foto di matrimonio o di famiglia. Questa barriera tra le due Cipro è caduta solo 3 anni fa con la richiesta da parte della Turchia di entrare in Europa.da quel momento in poi, molti greco-ciprioti sono andati nella zona occupata a vedere le proprie case e in molti casi sono diventati addirittura amici con gli occupanti instaurando un usanza di visite di cortesia. Assurdo come un isola così piccola possa nascondere tanta storia.

Navigazione che passione...e sono 3

continua da navigazione 2...

la carvovana a questo punto si dirige verso un ristorante locale. Non un cinque stelle, ci tiene a precisare la guida, ma devo dire molto carino e caratteristico. Per i più schifiltosi (Gaetano e Ulla) il posto fa storcere un pò il naso, ma a me piace. Un chiosco con prato su cui cammina un cammello portato dal suo conduttore, una coppia di ragazzi che tiene al guinzaglio un leone, nell'aria un buon profumo di carne arrostita e cipolla fresca Ci mostrano i nostri tavoli...sotto una pagoda in vimini attraverso cui filtra qualche timido raggio di sole. Il caldo è all'apice, ma li sotto si sta benino anche grazie ai ventilatori. Devo dire che le poltrone dove ci fanno accomodare, richiamano alla mente immagini di piattole e peli pubici...ma non ci pensiamo e guardiamo nel sacco dove panini e crackars ci attendono. Pochi minuti e già dobbiamo andar via. Giusto il tempo di dare una sbirciatina al luogo e capire che in realtà di fianco a dove eravamo seduti c'era una festicciola in piscina con balli e danzi di gente del luogo. In un batter di ciglia siamo fuori e solo allora mi rendo conto che l'ingresso è piantonato da guardie private in borghese armati di mitra. Mmmm. Ci dirigiamo velocemente verso Saqquara. il tragitto stranamente passa sempre lungo un canale di acqua putrida dove bambini egiziani fanno il bagno e contemporaneamente gettano cadaveri di animali e immondizie. Arriviamo a Saqquara, la piramide a Gradoni fa capolino tra le dune. La cosa che mi colpisce è il contrasto fortissimo del Verde dei palmeti che confinano con la zona archeologica e il giallo del deserto in cui si trova la piramide. Qui i datteri sono fonte di guadagno e quindi le palme sono veri e propri alberi da frutto. I datteri che matureranno a settembre sgorgano copiosi da sotto le alte fronde. Ma si arrriva. La guida decide di farci un regalo. Una visita fuori programma all'interno della piramide. Per accedervi bisogna attraversare uno stretto cunicolo in discesa i cui gradini non sono altro che barre di metallo inchiodate a del legno a formare una struttura tipo manico di chitarra. Si incomincia a scendere. Io sono il primo a tornare indietro. Fallimento. Non ce la faccio. Claustrofobia. Subito dopo di me Lella e Ulla. Gaetano e Flavia, invece ce la fanno. Allora spunta nella mia mente un orgoglio sconosciuto. Mi spoglio della zavorra e vado; porgo il culo all'oscurita. e comincio a scendere la scala all'indietro in modo da non vedere il buio. Ce la faccio. Mi ritrovo dopo qualche minuto in una stanza 3 metri per 2 in cui si può stare in piedi. Ma la sorpresa è un altra. Per raggiungere il sarcofago bisogna attraversare un cunicolo lungo 17 metri alto 1 metro e venti. Cioè bisogna percorrerlo piegati a 90 gradi!!!Non potevo mollare. Ma la claustrofobia aumentava. Mi butto lo percorro goffamente, sembra interminabile. Ma ce la faccio. Devo dire che però ne è valsa la pena. Vedo geroglifici scolpiti molto belli. Ma il battito carddiaco è alle stelle. La claustrofobia è sempre presente anche perchè le stanze sono molto piccole il senso di sgomento è forte. Mi faccio forza e mi dirigo verso l'uscita. E' fatta. Una fanta esperienza. All'uscita altri fantastici geroglifici ci attendono. Nel caldo mortale delle 15 di un pomeriggio egiziano qualunque. Mai restaurati prima, questi geroglifici appaiono ancora oggi colorati e chiari nella definizione. Scene di vita, di pesca, di caccia. Mi colpisce la raffigurazione della navigazione. Con le navi, verso nord si andava a remi verso sud con le vele...o viceversa. Non sapevano navigare di Bolina. Il caldo ormai ha fatto dei nostri cervelli delle omelette. CI ridirigiamo ai pullman. Verso L'ultima tappa. Il colosso di Ramsete.
a Menphis, ex capitale dell'egitto. Entriamo ed è subito spettacolo. Il colosso è veramente eccezionale. Ben conservato e curatissimo. é enorme. E pensare che sti spettacoli hanno più di 4000 anni....si ritorna al Cairo. Shopping. Solite cose già viste. Ma compriamo compriamo compriamo. Papiri scarabei ma soprattuto Cartigli. Quelle targhette con sopra il nome in geroglifico...belli.
Il viaggio di ritorno alla nave è quasi tutto un sonno. Interrotto da immagini di vita egiziana. Devo dire e non esagero che il degrado e la sporcizia non sono superiori a certi quartieri popolari di Napoli. L'unica vera differenza sta nella povertà di alcune persone rispetto ad altre, alle priorità della vita, e soprattutto la polvere causata da un caldo secco che corrode.
una Giornata da Incorniciare, comunque. Fantasmagorica. Solo con l'ausilio di viaggi organizzati si può fare, anche se a volte sembrano una palla, ma il fatto che ti prendono con mano e ti portano in giro ti fa sentire tranquillo anche se sei un ansioso del cazzo come me.