giovedì 23 agosto 2007

Piccola Metafora

Ieri nell'aoso pomeriggio di casa mia, mi accingevo a ripulire i miei cani...quando nella ciotola dell'acqua di Paride, il mio BullDog, trovo un passerotto di nido che si dimenava nell'acqua. Sarebbe certamente morto! Una enorme tenerezza mi ha pervaso...subito l'ho preso...respirava affannosamente...la piccola gabbia toracica si gonfiava sotto le mie mani.L'impressione di poterlo "rompere" tra le mie mani mi fa procedere molto, forse troppo, adagio. Corro sopra. Al primo piano di casa mia. Trovo un cartone, una scatola in cui riporlo. Lo asciugo con una pezza. L'uccellino sembra essere incapace di reggersi sulle zampette, sembra scivolare sulla superfice ruvida del cartone. Allora recido dei rametti di ulivo e ne faccio un tappetto per il suo giaciglio. Non potevo fare altro. lo lascio al sole. Sperando che possa velocizzare il processo di asciugatura delle sue neonate penne. Lo lascio fuori. Ma dalle fessure della persiana ogni tanto lo scruto. Non vorrei scoprirlo morto. E invece? Lo vedo che migliora. Dopo 30 minuti di sole già lo scopro appollaiato sulle sue zampette. E'vivo. Contento vado al lavoro. Poi al cinema. Mi dimentico di lui. Me ne ricordo solo alle 2 di notte sull'uscio di casa. Mi affaccio e non c'è più. Il passerotto è volato via. Allora provo un senso di liberazione...il mio compito è finito. E nessun senso di colpa mi farà compagnia...

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