sabato 4 agosto 2007

Navigazione che passione 7: Olimpia


La nostra penultima tappa. E devo dire che risulterà anche penalizzata dal fatto che ci arriviamo un pò sazi. Dopo aver visto CIpro,Rodi e la via dei cavalieri, le Piramidi di Giza e Saqquara, il colosso di Ramsete 2, Il tempio di Poseidone, Atene e la sua fantasica Acropoli, devo dire che siamo un pò stanchi di siti archeologici visitati sotto il sole. La nave arriva al porto di Katakolon di mattina. Vedere ancorare una nave di 200 metri in un poritcciolo come questo è uno spettacolo di geometria. In tutti noi aleggia la domanda : Ma cosa avrà da offrirci questo posto? In effetti il luogo si presenta come un porticciolo turistico, ma ad uso e consumo dei greci pendolari. Lo si vede anche dai ristoranti e negozi che riempiono il porto...in un certo senso molto poco internazionali. Il pullman ci attende e si parte alla volta della città di Olimpia. Lo dice stesso la parola. Olimpia-Olimpiadi. Infatti visiteremo gli antichi stadi olimpici, dove si svolgevano i giochi olimpici dell'antichità.
Il sito è molto grande, e nascosto da un fresco boschetto dove ruderi di varia natura sbucano dal verde delle frasche. Diciamo subito che lo stato di conservazione delle opere archeologiche è molto inferiore al livello dell'acropoli di Atene. QUindi un pò stancamente ascoltiamo quello che ci dice la guida, ma siamo distratti. Flavia mostra segni evidenti di stanchezza e comincia a cedere. Si siede sul primo rudere che trova...e la rimane.
Non ricordo molto della spiegazione. Ricordo di aver visto la pietra dove viene accesa la fiaccola olimpica ed è più o meno lo stesso dell'antichità. Un usanza voluto niente popò di meno che da Hitler in occasione delle Olimpiadi di Berlino. Lo stadio olimpico, il terzo per ordine di importanza del sito, ma l'unico rimasto. La guida è prolissa come pochi esseri sulla terra. Rieccoci nel Pullman.
Sicuramente la tappa è stata bella, ma dopo 10 giorni di escursoni sotto un sole allo zenith non ne abbiamo goduto a pieno. Non ci resta che la seconda parte di escursione. I sapori dell'antica Grecia. Interessante....sbav. Arriviamo, come al solito in ritardo. Un gruppo folkloristico ci accoglie con il sirtaki, nota danza tipica greca, che io ho confuso per tutta la vacanza con un cibo. Ci accomodiamo al tavolo e cominciamo a piluccare da certi miseri piattini che sembrano un preludio ad un qualcosa di più succulento ed abbondante. Non sarà così. Olive, frittelle, polpettine, tutto nella quantità utile ad un uccellino e non agli stomaci miei, e di Ulla di Gaetano, di Flavia e Lella. N on ci sto. Si tengano il Surlaki, io vado alla ricerca di cibo greco. Mi alzo. e mi dirigo verso il centro del paesino che si sviluppa poi sul porto. Non trovo ghiros. Nessun Kebab. E il tempo stringe. Di corsa mi faccio fare una porzione di patatine con Tsatziki e corro tutto unto in pullman. Le mangerò più tardi in nave.

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